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L’undicesimo pacchetto di sanzioni UE contro la Russia

A giugno 2023 è stato varato l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione Europea. Vediamo in cosa consiste, come siamo arrivati fino a questo punto e cosa succederà dopo.

Le sanzioni UE nei confronti della Russia

Le sanzioni costituiscono uno strumento di politica estera e di sicurezza comune (PESC) di cui l’UE si serve con l’obiettivo di:

  • salvaguardare i valori, gli interessi dei paesi coinvolti;
  • preservare la pace;
  • mantenere la democrazia, lo stato di diritto, i diritti umani e i principi del diritto internazionale;
  • prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale.

Come ormai è noto, queste misure restrittive sono state adottate dall’UE nei confronti della Russia da quando quest’ultima ha dichiarato guerra all’Ucraina.

Dopo aver ripercorso la storia delle sanzioni dal primo al quinto pacchetto, facciamo la stessa cosa dal sesto al decimo, per poi approfondire l’undicesimo, che è il più recente.

 

Sanzioni dell’UE alla Russia: dal sesto al decimo pacchetto

Sesto pacchetto di sanzioni | 3 giugno 2022

Il sesto pacchetto di sanzioni dell’UE contro la Russia impone ulteriori misure restrittive nei confronti della Bielorussia, a seguito del suo coinvolgimento nella guerra contro l’Ucraina.

Questo pacchetto agisce anche nel commercio del petrolio, vietando totalmente l’importazione via mare del petrolio russo. Viene tuttavia lasciata una temporanea esenzione via oleodotto per consentire al mercato di adattarsi alle nuove esigenze.

Sono previste inoltre restrizioni all’esportazione di sostanze chimiche che potrebbero essere utilizzate per la fabbricazione di armi.

Settimo pacchetto di sanzioni | 21 luglio 2022

Definito come pacchetto di “manutenzione e allineamento”, il settimo pacchetto prevede restrizioni di tipo soggettivo, finanziario e merceologico.

Cominciando da queste ultime, è significativo il divieto di importare dalla Russia l’oro, compresi i gioielli.

Sono stati inoltre aggiunti molti oggetti quasi-duali all’elenco di ciò che è vietato esportare, tra cui agenti chimici, strumenti tecnologici, ma anche oggetti come i manganelli in dotazione alle forze dell’ordine, così come gli scudi e le manette.

Ottavo pacchetto di sanzioni | 6 ottobre 2022

L’ottavo pacchetto di sanzioni viene varato per rispondere all’inasprimento della guerra russo-ucraina.

Viene valutata negativamente l’annessione di territori ucraini, giustificata da una comunicazione manipolatoria, la mobilitazione di truppe supplementari e le minacce nucleari.

Vengono quindi aggiunti dei divieti alle importazioni dalla Russia all’UE per un valore di 7 miliardi di euro. Aggiunti anche quelli alle esportazione dell’UE, in particolare di materiale che possa essere utilizzato dall’esercito russo come strumento d’attacco e di difesa.

Nono pacchetto di sanzioni | 16 dicembre 2022

Questo pacchetto costituisce una risposta agli attacchi ai civili e alle loro infrastrutture da parte della Russia. Comporta nuove restrizioni merceologiche come quelle relative all’esportazione nesettore aerospaziale, che includono sia gli aerei con equipaggio, sia quelli che operano da remoto (droni).

Questo pacchetto comporta anche restrizioni all’esportazione di prodotti quasi duali e di prodotti tecnologici come generatori, droni giocattolo, computer portatili, dischi rigidi e componenti informatici.

Vengono inoltre introdotti dei divieti all’importazione di beni dalla Russia, in particolare di acciai e di prodotti siderurgici.

Per quanto riguarda il settore finanziario, vengono proibiti nuovi investimenti nel settore minerario russo, fatta eccezione per quei minerali che sono importanti per l’economia europea.

Non mancano restrizioni sulla prestazione di servizi nei confronti di soggetti o enti russi, ad esempio pubblicità e ricerche di mercato, ma anche servizi di collaudo dei prodotti e di ispezione tecnica.

Vengono imposte restrizioni a nuove persone fisiche (nello specifico 141) ed entità (49) russe, che operano in particolare nel settore della difesa e della sicurezza.

Allo stesso tempo è vietato ai cittadini dell’UE occupare posizioni in organismi politici russi.

Decimo pacchetto di sanzioni | 25 febbraio 2023

Dato l’aggravarsi della guerra, vengono allargate le misure restrittive ad altre 87 persone e 34 entità russe ritenute responsabili di attività militari, decisioni politiche e disinformazione.

Particolari sanzioni sono rivolte ai fautori delle deportazioni forzate dei minori ucraini e delle conseguenti adozioni da parte di famiglie russe: una chiara violazione dei diritti umani e del diritto internazionale.

Nell’elenco dei sanzionati vi sono anche enti finanziari che costituiscono una fonte di reddito per il governo russo, come banche e compagnie assicurative.

Infine viene impedito ad alcune persone fisiche russe di entrare o transitare nel territorio dell’UE.

 

Undicesimo pacchetto di sanzioni | 23 giugno 2023

Per rafforzare ancora una volta l’idea che l’UE sia vicina all’Ucraina, è stato recentemente varato l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, al fine di contrastare le sue azioni politiche, militari ed economiche.

L’aiuto che l’Europa offre all’Ucraina è altresì di tipo umanitario, data la violazione dei diritti umani che l’esercito russo sta perpetrando ai danni della popolazione nei territori occupati.

Nella speranza che la guerra possa cessare il prima possibile, vediamo insieme in cosa consiste questo undicesimo pacchetto.

Commercio

  • Vi è un nuovo strumento che limita la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di determinati beni e tecnologie.
  • Viene esteso il divieto di transito per alcuni beni dual-use o comunque potenzialmente sensibili, come tecnologie avanzate e materiali connessi all’aviazione.
  • Simili restrizioni riguardano l’importazione di prodotti siderurgici dalla Russia.
  • Vengono aggiunti 87 nuovi nomi all’elenco di chi sostiene direttamente l’azione militare e industriale russa. Oltre a persone di origine russa e iraniana compaiono anche persone originarie di Cina, Uzbekistan, Emirati Arabi Uniti, Siria e Armenia.
  • Restrizioni di tipo commerciale per impedire che determinate merci oggetto di sanzioni siano fabbricate al di fuori dell’UE.
  • Estensione del divieto di esportazione di automobili di lusso e ad altre autovetture, anche ibride ed elettriche, compresi determinati componenti.

Trasporti

  • Vengono imposti divieti all’importazione di merci russe nell’UE (con particolare attenzione al petrolio), sia per i mezzi su due ruote che via nave, compresi i trasferimenti da nave a nave.
  • Ulteriori restrizioni e divieti di accesso ai porti vengono imposti alle navi che non rispettano le regole di identificazione presso le autorità competenti, e a quelle che trasportano il petrolio russo ma non si rendono geo-localicalizzabili.

Energia

  • Particolari restrizioni sono rivolte all’importazione di petrolio russo, ad esempio attraverso l’oleodotto che passa per la Germania e la Polonia oppure quello denominato CPC (consorzio Caspian Pipeline) che trasporta petrolio kazako verso l’UE attraverso la Russia.
  • Vengono adottate misure per definire il massimale del prezzo del petrolio per alcuni paesi.

Persone

  • Vengono aggiunte un centinaio di persone all’elenco dei soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggio. Si tratta ormai di circa 1800 Sono coloro le cui decisioni politiche, militari, di intelligence o di propaganda hanno direttamente causato danni alla popolazione ucraina e al suo patrimonio sociale, culturale, economico. Particolare attenzione viene data a coloro che si sono resi protagonisti della deportazione di minori ucraini e dunque di una chiara violazione dei diritti umani. Ulteriori designazioni riguardano i magistratiche hanno penalizzato i cittadini ucraini che si sono opposti all’annessione della Crimea, nonché imprenditori, un vice ministro, una serie di funzionari locali russi e due banche che operano nei territori annessi illegalmente di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia.

 

In attesa del dodicesimo pacchetto di sanzioni

Recentemente a Bruxelles si è discusso delle prossime misure restrittive nei confronti della Russia. Il primo ministro belga, Alexander de Croo, ha reso noto che tra i settori coinvolti ci sarà anche quello dei diamanti, dichiarando che “sono diventati il simbolo della guerra e delle violazioni dei diritti umani”.

Già in passato si era discusso di sanzioni simili senza tuttavia arrivare a una soluzione. Il Belgio stesso, infatti, in quanto grande commerciante dei diamanti russi ci avrebbe rimesso. Ci troviamo quindi a uno stadio ulteriore del conflitto, in cui si fa sempre più urgente la necessità di fermare la Russia, ad ogni costo.

Nel corso del Consiglio europeo di giugno 2023, l’UE ha ribadito la sua condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, paese al quale continuerà a fornire un sostegno finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico finché non si arriverà a una risoluzione pacifica.