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Il nuovo sistema di anti-riciclaggio internazionale

Il crimine finanziario può presentarsi sotto diverse forme: dalla frode all’evasione fiscale, fino al riciclaggio di denaro. Per contrastarlo è necessaria una vigilanza omogenea a livello internazionale: è anche per questo che sono state aggiornate le Linee guida dell’EBA (European Banking Authority).

La criminalità finanziaria dalla pandemia ad oggi

Le organizzazioni criminali hanno cominciato a penetrare il nostro tessuto economico-finanziario con maggior vigore durante il periodo pandemico. è stata proprio la vulnerabilità del settore a favorire questo processo: molte aziende in difficoltà sono state infatti finanziate, se non acquisite del tutto, da gruppi criminali.

A incrementare questo fenomeno hanno contribuito altri eventi della storia recente. Il primo, da collocarsi subito dopo lo scoppio della pandemia, è lo stanziamento dei contributi nazionali ed europei per arginare la crisi generata dalla diffusione del Covid-19.

Le risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, così come per esempio dall’iniziativa Next Generation EU, se da un lato hanno costituito un valido supporto per i cittadini, le aziende e tutto il settore economico-finanziario, dall’altro hanno favorito il rischio di infiltrazione criminale nella gestione dei fondi pubblici.

Un altro fattore che ha incrementato il coinvolgimento della criminalità nelle dinamiche finanziarie internazionali è stato l’insieme delle sanzioni che l’Europa e non solo hanno attribuito alla Russia dopo l’aggressione nei confronti dell’Ucraina. Tra le conseguenze c’è stato infatti l’aumento di società di cui non era chiaro il titolare, o comunque dalla struttura non così trasparente.

Ad aggravare ulteriormente la situazione ci ha pensato la digitalizzazione dei servizi finanziari: un fenomeno di portata eccezionalmente positiva, se non fosse che la criminalità ha tratto vantaggio da questa rivoluzione tecnologica estendendo la propria portata fuori dai confini nazionali, affinando ulteriormente i modus operandi.

 

Riciclaggio di denaro: esempi

Uno degli esempi di riciclaggio più recenti, incrementato dal fenomeno della digitalizzazione, è l’uso del dark web e dei crypto-asset.

I crypto-asset sono asset digitali gestiti tramite blockchain e tecnologie DLT, che si possono suddividere in vari tipi: security (strumenti derivati), ownership (azioni, beni fisici, beni digitali), utility (servizi, voto, community), money (pagamenti, stablecoin, CDBC).

Questi strumenti sono stati utilizzati dalle organizzazioni criminali per rendere più opaca la provenienza dei fondi limitandone la tracciabilità, per eludere alcune delle sanzioni finanziarie internazionali, nonché per incassare o riciclare i proventi degli attacchi informatici.

In altri casi, i mezzi usati per riciclare denaro non sono stati così tecnologici. Un esempio eclatante è costituito dal caso di Johnny Morrissey: membro del potente clan mafioso irlandese Kinahan, arrestato nel 2022 dalla polizia spagnola con l’accusa di aver riciclato più di 200 milioni di euro di provenienza illecita. Il metodo utilizzato da Morrissey è stato quello della ‘Hawala’, un sistema molto antico che oggi viene praticato attraverso delle comunicazioni criptate. In aggiunta, il clan dei Kinahan ha costituito un brand di vodka – ‘Nero’ – che è servito per riciclare il denaro proveniente dalle sue attività illecite.

 

La portata del riciclaggio di denaro

Dai dati dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), ovvero l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine è evidente come la portata del riciclaggio di denaro sia rilevante in numerosi paesi. Pare che ogni anno venga riciclato circa il 2-5% del PIL mondiale (l’1% del PIL europeo), dunque parliamo di una cifra che sta tra i 175 miliardi di euro e i 1,87 bilioni l’anno.

Il riciclaggio di denaro non serve solo per camuffare i guadagni delle attività criminali (ad esempio gioco d’azzardo, rapine, evasione fiscale, traffico di droga, prostituzione, ecc.) – per conto degli stessi riciclatori o per conto terzi – ma è spesso direttamente correlato con organizzazioni terroristiche. Si tratta quindi di un fenomeno molto complesso che va monitorato affinché non abbia una ricaduta sull’economia reale.

 

La vigilanza e la lotta anti-riciclaggio

Reimpiegando il denaro di provenienza illecita si rischia di depauperare le risorse, di pregiudicare la tenuta del tessuto imprenditoriale, di frenare la crescita, di minare la stabilità degli intermediari.

Ad aumentare la gravità della situazione hanno contribuito e contribuiscono altri fattori dati dal contesto geopolitico, macroeconomico o tecnologico (ad esempio la pandemia, la guerra in Ucraina e la digitalizzazione, di cui abbiamo già parlato). Una lotta efficace e pervasiva al riciclaggio è dunque un requisito essenziale per assicurare stabilità e integrità al nostro sistema economico-finanziario. 

Da diverso tempo le banche sono incaricate di segnalare persone e operazioni ritenute illecite. La Banca d’Italia ha ad esempio istituito la nuova Unità di Supervisione e Normativa Antiriciclaggio per rafforzare la propria azione in questo senso. Affinché ogni azione di vigilanza e anti-riciclaggio risulti efficace, però, è necessario uniformarle a livello internazionale.

Già nel 2020 la Commissione europea aveva varato un Piano d’azione per revisionare l’assetto complessivo della supervisione anti-riciclaggio, con l’obiettivo principale di incrementare la cooperazione fra le diverse Autorità internazionali.

A livello europeo, è stata poi istituita una nuova autorità con specifiche mansioni di anti-riciclaggio: l’AMLA (Anti-Money Laundering Authority). L’AMLA ha il compito di supervisionare sia sul settore finanziario che su quello non finanziario, facendo un lavoro di coordinamento tra le varie nazioni.

A fornire adeguati metodi di analisi in base ai nuovi fattori di rischio, nonché le varie prassi da seguire ci pensa invece l’EBA (European Banking Authority) che, dopo aver avviato una pubblica consultazione nel 2021, lo scorso 22 novembre 2022 ha pubblicato la versione aggiornata delle proprie Linee Guida.

 

Le Linee Guida dell’EBA (European Banking Authority)

Le Linee Guida dell’EBA fanno parte di una recente evoluzione che ha interessato il quadro normativo europeo in diversi ambiti:

  • i fattori di sostenibilità (ESG), con particolare riferimento ai rischi climatici e ambientali;
  • le cripto-attività (c.d. MICAR approvato dal Consiglio europeo del 16 maggio 2023);
  • l’anti-riciclaggio (Linee Guida EBA del 14.6.2022).

 

Le Linee Guida EBA forniscono indicazioni specifiche agli operatori del settore finanziario in termini di governancepre-implementation assessment e monitoraggio.

Una delle novità più importanti prevista dalle linee guida è l’introduzione di un responsabile per lanti-riciclaggio all’interno del consiglio di amministrazione. Importanti sono anche le novità relative all’operatività a distanza (una pratica formatasi a partire dalla digitalizzazione) e quelle legate all’esternalizzazione. Quest’ultimo tema riguarda gli intermediari, ovvero le terze parti che agevolerebbero l’arginamento dei rischi.

Le Linee Guida dell’EBA costituiscono in generale un’opportunità che tutti gli operatori finanziari dovrebbero cogliere: un modo per aggiornare la propria operatività rispetto alle evoluzioni del nostro settore e per arginare i rischi che la contemporaneità ci sottopone.